OSINT in azione: quando l’intelligenza open-source risolve casi reali
In un’epoca in cui ogni azione digitale lascia una traccia, l’OSINT permette di collegare indizi frammentari, come foto, metadati, registri pubblici, post sui social, immagini satellitari al fine di ricostruire eventi o individuare persone coinvolte in attività illecite.
Gli attori coinvolti nella scena OSINT, quali giornalisti investigativi, forze dell’ordine, analisti di sicurezza, attivisti per i diritti umani e agenzie governative sono accomunati da un obiettivo: sfruttare fonti aperte e verificabili per rendere portare alla luce ciò che spesso si tenta di nascondere.
Bellingcat: il punto di svolta dell’OSINT moderno
Fondata nel 2014 dal giornalista britannico Eliot Higgins, Bellingcat è un’organizzazione che ha rivoluzionato il giornalismo investigativo: coinvolge comuni cittadini e analisti indipendenti che, con strumenti e metodologie OSINT, conducono inchieste su crimini di guerra, violazioni dei diritti umani e corruzione.
Un punto di forza di Bellingcat è la trasparenza delle indagini. Ogni indagine pubblicata dall’organizzazione, infatti, viene accompagnata da spiegazioni dettagliate su fonti, metodi di verifica e strumenti utilizzati.
Casi risolti da Bellingcat grazie all’analisi OSINT
- Il volo Malaysia Airlines MH17
Il caso che ha portato Bellingcat all’attenzione mondiale è quello del volo Malaysia Airlines MH17, abbattuto nel luglio 2014 nei cieli dell’Ucraina orientale.
Le prime versioni ufficiali erano confuse e contraddittorie ed il team di Bellingcat condusse una meticolosa indagine open-source, analizzando immagini satellitari, post sui social, video geolocalizzati e confrontando i numeri di serie e i movimenti di mezzi militari.
Il risultato fu dirompente: l’aereo era stato colpito da un missile BUK proveniente dalla 53ª Brigata di Difesa Aerea russa.
Le conclusioni di Bellingcat furono poi confermate dal Joint Investigation Team olandese, dimostrando la potenza dell’OSINT come strumento d’inchiesta indipendente e verificabile.
- Corruzione in Ucraina: il caso Aleksandr Bondarenko
Un’altra indagine significativa, condotta da Bellingcat in collaborazione con il media locale 112 Ukraine, riguarda la corruzione in Ucraina.
Attraverso l’analisi di foto sui social media, registri pubblici di proprietà e veicoli e la geolocalizzazione di immagini basata su elementi ambientali, gli investigatori sono riusciti a dimostrare una discrepanza evidente tra la ricchezza dichiarata e quella reale del politico Aleksandr Bondarenko.
Questo caso si è rivelato un esempio concreto di come l’OSINT possa essere un valido aiuto alla lotta alla corruzione, sfruttando dati pubblicamente accessibili.
Altri casi risolti grazie all’OSINT
L’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021
L’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti avvenuto il 6 gennaio 2021, è stato oggetto di analisi da parte di centinaia di cittadini, giornalisti e analisti, che hanno usato tecniche OSINT per identificare i partecipanti.
Anche in questo caso, foto, video e post sui social media hanno permesso di mappare i movimenti dei partecipanti alla rivolta, analizzare metadati e incrociare informazioni con le prove raccolte dalle autorità.
L’FBI e il Congresso hanno confermato che l’OSINT è stato il principale strumento investigativo dell’operazione: oltre 940 persone sono state identificate e incriminate grazie a queste prove digitali.
Frodi assicurative e social network
L’OSINT non è utile solo nei grandi casi internazionali, ma anche in ambito civile e giudiziario l’analisi delle fonti aperte può rivelarsi decisiva.
In diversi casi di frode assicurativa, ad esempio, post e foto sui social hanno smascherato i truffatori. Di seguito alcuni esempi in cui l’OSINT ha permesso di verificare la veridicità delle dichiarazioni e fornire prove decisive in tribunale:
- Zimmerman v. Weis Markets: il querelante sosteneva di essere permanentemente ferito da un incidente, ma post su Facebook e MySpace lo mostravano mentre faceva acrobazie in bicicletta.
- Romano v. Steelcase Inc.: una donna che si dichiarava immobilizzata è stata smentita da foto in cui appariva attiva e sorridente.
- Il ciclista di Bristol (2015): dopo aver chiesto un risarcimento per gravi lesioni al ginocchio, è stato scoperto grazie a Strava che pochi giorni prima del controllo medico aveva corso e pedalato per decine di chilometri. Le prove digitali gli sono costate una condanna al pagamento delle spese legali.