Cloud forensics: indagare in un mondo senza confini
Introduzione
Negli ultimi anni il cloud computing ha trasformato radicalmente il modo in cui vengono erogati, gestiti e fruiti i servizi informatici. Oggi, infatti, il cloud rappresenta la spina dorsale dell’economia digitale globale: ospita applicazioni, dati, infrastrutture e servizi critici, dai sistemi bancari alle piattaforme di intelligenza artificiale.
Questo cambiamento, tuttavia, ha generato anche nuove problematiche; in particolare è emersa la necessità di adattare le pratiche di digital forensics a un ambiente profondamente diverso rispetto ai sistemi tradizionali.
La Cloud Forensics, branca emergente della scienza forense digitale, nasce proprio per rispondere a questa sfida: raccogliere, preservare e analizzare prove digitali in contesti distribuiti, virtualizzati e multi-tenant, garantendo al contempo integrità, tracciabilità e ammissibilità legale delle evidenze.
Il Cloud Computing
Il cloud computing è un modello di erogazione di servizi ICT (Information and Communication Technology) basato su tre caratteristiche fondamentali: disponibilità on-demand, pagamento a consumo (pay-per-use) e scalabilità dinamica. In altre parole, le risorse vengono fornite su richiesta tramite Internet, senza che l’utente debba possedere o gestire direttamente l’infrastruttura fisica sottostante.
Il cloud offre diversi livelli di servizio, ciascuno con proprie implicazioni in termini di responsabilità, controllo e rischi forensi:
- Infrastructure-as-a-Service (IaaS): il provider fornisce infrastrutture virtuali (server, storage, reti). L’utente gestisce sistemi operativi e applicazioni.
- Container-as-a-Service (CaaS): un livello intermedio in cui vengono gestiti container e orchestratori.
- Platform-as-a-Service (PaaS): vengono fornite piattaforme complete per lo sviluppo di applicazioni; il provider gestisce tutto ciò che è sottostante.
- Function-as-a-Service (FaaS): modello serverless in cui il codice viene eseguito “on demand”.
- Software-as-a-Service (SaaS): applicazioni complete accessibili via web.
Il modello “As-a-Service” e le implicazioni forensi
Il concetto “as a service” rappresenta un cambiamento nella gestione degli asset IT: nell’IT tradizionale infatti, l’organizzazione possiede fisicamente i server, i sistemi operativi, i software e i dati. L’indagine forense può quindi basarsi sull’acquisizione diretta dei dispositivi: hard disk, log, immagini di memoria, ecc.
Nel cloud computing, invece troviamo una situazione completamente diversa: l’hardware appartiene al cloud service provider, le risorse sono virtualizzate e distribuite su più data center, gli utenti interagiscono tramite API e interfacce web e i dati possono essere replicati o frammentati geograficamente.
Questo scenario introduce la necessità di una nuova metodologia, poichè non è più possibile sequestrare un server per ottenere le prove e occorre invece lavorare attraverso procedure basate su richieste formali ai provider e sull’uso di strumenti forensi remoti.
Cos’è la Cloud Forensics
La Cloud Forensics può essere definita come l’applicazione della digital forensics negli ambienti di cloud computing. In pratica, si tratta di un approccio che combina tecniche tradizionali di analisi delle prove digitali con metodologie specifiche per ambienti distribuiti, virtualizzati e condivisi.
Le prove digitali in ambiente cloud possono risiedere in diversi livelli:
- Fisico (hardware dei data center, storage, rete);
- Virtuale (macchine virtuali, container, snapshot);
- Applicativo (log di sistema, database, attività utente);
- Logico (API calls, metadati, record di autenticazione).
Questa stratificazione rende complessa l’identificazione e l’acquisizione delle evidenze. È necessario stabilire quali porzioni di dati siano effettivamente pertinenti all’indagine e chi ne detenga la titolarità o il controllo.
Le sfide della Cloud Forensics
Le indagini digitali in ambienti cloud presentano numerose sfide di natura tecnica, giuridica e organizzativa.
Per quanto riguarda le sfide tecniche, troviamo innanzitutto la distribuzione geografica dei dati, che possono essere replicati su server in paesi diversi, soggetti a normative differenti.
Anche la volatilità dei dati nel cloud rappresenta un vero e proprio scoglio, poichè le istanze virtuali possono essere create o distrutte rapidamente, rendendo difficile la conservazione delle prove.
Altre sfide tecniche sono rappresentate dal fatto che gli investigatori non hanno accesso fisico ai sistemi, ma devono operare tramite API o console fornite dal provider e i dati possono essere cifrati, in modo da impedirne la lettura diretta.
Dal punto di vista giuridico invece, sorgono diversi problemi; dal punto di vista della giurisdizione, i dati possono infatti risiedere in data center soggetti a diverse leggi nazionali (es. GDPR vs CLOUD Act). Per quanto riguarda la privacy e protezione dei dati, invece, occorre garantire che le indagini non violino la riservatezza di utenti non coinvolti.
Una terza sfida si configura nella metodologia di raccolta delle prove: esse devono essere raccolte con metodi documentati, verificabili e non alterabili.
Infine, i contratti di servizio spesso definiscono limiti all’accesso e alla conservazione dei dati.
Metodologia forense per ambienti cloud
Per affrontare queste sfide, è necessario adottare una metodologia strutturata, ispirata agli standard internazionali (ISO/IEC 27037, 27043, NIST SP 800-86).
La metodologia si articola in quattro fasi principali:
- Identification, ovvero la fase di identificazione, che consiste nel localizzare le potenziali fonti di prova digitale all’interno dell’ecosistema cloud.
- Collection, ovvero la fase di acquisizione delle prove, che deve garantire completezza, integrità e tracciabilità. È essenziale mantenere una catena di custodia digitale, registrando ogni operazione e calcolando hash crittografici per garantire l’integrità delle evidenze.
- Preservation, che consiste nella conservazione delle prove cloud è complessa a causa della volatilità e della replicazione dei dati.
- Analysis e Presentation: l’analisi forense in cloud richiede la correlazione di dati eterogenei provenienti da log, snapshot, database, e ambienti distribuiti e risultati devono essere documentati in modo chiaro e scientificamente replicabile, includendo le informazioni su strumenti, versioni, configurazioni e procedure utilizzate. La presentazione finale deve essere comprensibile anche in sede legale.
In conclusione, il cloud computing ha ridefinito i confini dell’informatica moderna, rendendo indispensabile una revisione profonda delle metodologie di indagine digitale. Di conseguenza, la Cloud Forensics rappresenta oggi un campo strategico, in cui competenze tecniche, legali e organizzative devono integrarsi per garantire che la ricerca della verità digitale sia compatibile con le nuove architetture distribuite.
In definitiva, la cloud forensics non è soltanto una nuova branca della digital forensics, ma un’evoluzione necessaria per continuare a tutelare la sicurezza, la legalità e la fiducia nel mondo digitale.