Blockchain: il punto d’incontro tra diritto e innovazione
Negli ultimi anni, la trasformazione digitale ha investito anche il mondo del diritto e in questo contesto la blockchain si è imposta come una delle tecnologie più promettenti.
Sebbene in origine la blockchain fosse conosciuta soprattutto per la sua applicazione nel campo delle criptovalute, oggi trova applicazione in diversi settori, come quello del legal tech.
Cos’è la blockchain e come funziona
Nonostante il concetto che sta dietro alla blockchain possa rivelarsi piuttosto complicato, l’idea di base è in realtà piuttosto semplice. In sostanza, la blockchain non è altro che un’enorme banca dati costituita da una serie di registri digitali condivisi, organizzati in blocchi che contengono dati e informazioni. Si tratta di una tecnologia basata su un registro distribuito (distributed ledger technology), in grado di registrare in modo sicuro e permanente le transazioni e le informazioni scambiate tra i partecipanti, grazie alla condivisione di un database che elimina la necessità di intermediari o di un’autorità centrale.
La caratteristica principale e il vantaggio di base di questa tecnologia risiedono quindi nell’inalterabilità e nella non impugnabilità dei dati inseriti nei blocchi, che restano tuttavia trasparenti e accessibili a tutti i partecipanti della blockchain.
Per garantire questo vantaggio, questa tecnologia si basa su tre concetti chiave: il primo è rappresentato dalla sopracitata distributed ledger technology, che descrive l’architettura decentralizzata della blockchain.
Il secondo concetto è quello della crittografia: infatti la blockchain utilizza due diverse modalità di criptaggio dei dati (firma digitale e hashing).
L’ultimo, ma non per importanza, è il concetto di persistenza, trasparenza e immutabilità dei dati. Ogni blocco contiene tutte le informazioni relative a una specifica operazione e pertanto, ogni volta che i partecipanti intendono effettuare una nuova operazione, viene creato un nuovo blocco in cui vengono inseriti e cifrati i dati, generando così un nuovo codice hash. Completata questa procedura, le informazioni vengono registrate e il blocco viene chiuso e aggiunto ai registri della blockchain.
Perché la Blockchain è rilevante per il mondo legale
Grazie alla sua struttura distribuita e immutabile, la blockchain consente di, non solo registrare eventi o transazioni in modo che non possano essere modificati o cancellati, ma anche di verificare la provenienza e l’integrità dei dati senza dipendere da un’autorità esterna, attribuire un valore probatorio alle registrazioni digitali (poiché ogni blocco è certificato da un insieme di partecipanti e protetto da crittografia) e garantire la trasparenza nei processi, permettendo la tracciabilità completa delle operazioni.
Ciò configura la blockchain come un alleato per il diritto e per i professionisti dell’ambito legale.
Applicazioni della tecnologia blockchain nel Legal Tech
Tra le principali applicazioni della tecnologia blockchain troviamo:
- certificazione dei documenti: consente di creare un’impronta digitale unica e immutabile per i documenti legali, garantendone l’autenticità e l’integrità.
- contratti intelligenti (Smart Contracts): si tratta di contratti auto-eseguibili, le cui condizioni sono scritte direttamente nel codice. La blockchain assicura che vengano eseguiti in modo automatico e trasparente al verificarsi di specifiche condizioni, eliminando la necessità di intermediari.
- gestione della proprietà intellettuale: la blockchain può essere utilizzata per registrare in modo sicuro e verificabile la titolarità di opere intellettuali o digitali, come i diritti d’autore, tramite l’impiego di NFT (Non-Fungible Token).
- prove documentali: può essere impiegata per fornire prove certe, verificabili e non alterabili di un evento o di un accordo, risultando particolarmente utile in ambito legale, dove l’autenticità dei documenti è essenziale.
Le sfide
Nonostante questa tecnologia comporti numerosi benefici, essa presenta ancora delle sfide, sia sul fronte normativo che tecnico.
Dal punto di vista normativo, per esempio, è necessario bilanciare la trasparenza, caratteristica fondamentale della blockchain, con la necessità di rispettare le leggi sulla protezione dei dati, come il GDPR.
Dal punto di vista tecnologico, invece troviamo diverse sfide: l’implementazione delle soluzioni basate sulla tecnologia in oggetto, per esempio, richiede competenze specifiche, ancora poco diffuse nel settore.
Inoltre, molti sistemi blockchain incontrano difficoltà nel gestire in modo efficiente un elevato numero di transazioni, un requisito essenziale per le applicazioni legali su larga scala.
Infine, garantire un’interoperabilità efficace tra diverse piattaforme blockchain e i sistemi legali già esistenti rappresenta una sfida fondamentale per favorirne un’adozione diffusa.
Conclusione
La blockchain rappresenta quindi una nuova infrastruttura di fiducia digitale; essa amplia le potenzialità del diritto, offrendo un terreno su cui diritto e tecnologia possono cooperare. Tuttavia, restano aperte sfide importanti: dall’adeguamento normativo alla tutela dei dati personali, fino alla necessità di sviluppare competenze tecniche all’interno delle professioni giuridiche.