Data Carving: recuperare i dati quando sembrano persi
Vi è mai capitato di eliminare un file dal vostro dispositivo e accorgervi soltanto dopo che si trattava proprio di quello di cui avevate bisogno? E vi siete mai chiesti come si possa tentare di recuperarlo?
La buona notizia è che, contrariamente a quanto si crede, la cancellazione di un file non implica sempre la sua eliminazione definitiva. In molti casi il sistema operativo si limita, infatti, a segnare come “disponibile” lo spazio che quel file occupava, senza cancellare subito il contenuto e quindi, finché tali dati non vengono sovrascritti da nuove informazioni, è possibile recuperarli grazie a una tecnica chiamata data carving.
Come è possibile recuperare dati digitali
Ovviamente è bene essere consapevoli che il recupero dei dati non è sempre garantito e dipende da diversi elementi, tra cui:
- il tipo di dispositivo, poiché ogni tecnologia (HDD, SSD, smartphone, tablet) gestisce la memoria in modo diverso;
- il tempo trascorso dalla cancellazione, dato che più il tempo passa , maggiore è la possibilità che lo spazio venga sovrascritto;
- le attività svolte dopo la perdita, poiché continuare a usare il dispositivo riduce le probabilità che le informazioni originali siano ancora recuperabili.
Cos’è il data carving
Il data carving è una metodologia che consente di ricostruire file da un supporto di memoria anche quando il file system risulta danneggiato o non più leggibile. È un’operazione complessa, che richiede strumenti avanzati e competenze tecniche specifiche.
La tecnica analizza direttamente i settori della memoria, cercando le cosiddette “firme digitali”, diverse per ogni formato di file. Riconoscendo l’header e il footer che contraddistinguono l’inizio e la fine dei dati, è possibile estrarre i contenuti ancora presenti nelle aree non sovrascritte, anche se il sistema operativo non li individua più. Tuttavia, non sempre però il recupero è totale: alcuni file potrebbero essere irrecuperabili o solo parzialmente ricostruibili.
Nel campo della digital forensics, l’accuratezza e la tracciabilità delle informazioni sono fondamentali: infatti, ciò che conta non è solo recuperare il contenuto, ma farlo in modo tale che possa essere utilizzato come prova valida in un contesto giudiziario.
Vantaggi e limitazioni
Il data carving consente il recupero di file irrecuperabili tramite metodi tradizionali e non è limitato a un singolo tipo di dato: immagini, video, documenti e molto altro possono essere estratti.
Nonostante ciò, presenta vari limiti:
- perdita dei metadati come nome del file, data di creazione o dimensione originale;
- difficoltà nel recupero di file frammentati o in presenza di danni fisici al supporto;
- possibilità di ottenere file incompleti o corrotti;
- ogni nuova operazione di scrittura sul dispositivo riduce lo spazio recuperabile, diminuendo le probabilità di successo.
Conclusione
Il data carving rappresenta uno strumento potente per recuperare informazioni che sembrano perdute, soprattutto nell’ambito delle indagini digitali forensi, ma non è una soluzione miracolosa; pur essendo una tecnica potente, non garantisce risultati certi e presenta limitazioni importanti.
Comprendere come funziona e da cosa dipende il successo dell’operazione permette di adottare comportamenti più consapevoli nella gestione dei propri dati digitali e di intervenire tempestivamente quando qualcosa va storto. Adottare buone pratiche di backup e limitare l’uso del dispositivo dopo una cancellazione accidentale resta comunque il modo migliore per aumentare le probabilità di successo nel recupero.