Legal Tech e IA: opportunità e rischi
Negli ultimi anni l’Intelligenza Artificiale è divenuta un utile e potente strumento anche nelle mani dei professionisti del settore legale: non si tratta più di un mero “nice to have”, riservato a pochi innovatori, ma è ormai parte integrante del dibattito pubblico ed è regolamentata a livello europeo dall’AI Act.
Il settore legale, che storicamente è percepito come conservatore e poco amante del cambiamento, si trova quindi davanti all’odierna sfida di coniugare la tradizione con l’innovazione tecnologica.
Integrare l’IA nel mondo Legal Tech rappresenta la chiave per non restare indietro e significa trasformare il modo in cui il diritto viene praticato e insegnato.
Le opportunità d’uso dell’IA in ambito Legal Tech
L’Intelligenza Artificiale trova molteplici applicazioni nell’ambito legale, tra cui:
- la gestione dei clienti e delle attività operative: tramite l’uso di chatbot legali, infatti, è possibile rispondere a quesiti ricorrenti, gestire la fase di onboarding dei clienti e organizzare i ticket di assistenza. Inoltre le soluzioni di IA possono aiutare a migliorare l’organizzazione di operazioni quotidiane, come la gestione dell’agenda e degli appuntamenti, il controllo delle scadenze e l’archiviazione di documenti;
- la ricerca legale ed e-discovery: è possibile sfruttare la capacità dell’IA di analizzare grandi volumi di documenti e dati per individuare elementi pertinenti, precedenti giurisprudenziali e prove, molto più rapidamente rispetto ai metodi tradizionali;
- l’automazione della redazione di documenti: grazie a strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale, è possibile automatizzare processi ripetitivi quali la stesura, le revisione e la traduzione di documentazione varia, come contratti e atti;
- la revisione di contratti: gli strumenti di Intelligenza Artificiale non solo aiutano nella redazione di documenti, ma consentono anche di esaminare contratti al fine di rilevare eventuali clausole problematiche e assicurare l’aderenza alle normative;
- l’analisi predittiva: grazie all’analisi di dati su processi e procedimenti passati, l’IA può stimare l’esito di procedimenti legali, oltre che valutare possibili rischi e individuare criticità emergenti.
Le criticità legate all’uso di strumenti IA
Nonostante i numerosi benefici, l’utilizzo degli strumenti di IA porta con sé anche numerosi rischi.
Infatti, l’IA generativa elabora le proprie risposte in base ai prompt ricevuti e all’insieme dei dati di addestramento, che per i principali modelli risultano essere attinti principalmente da fonti internazionali e il che, nel contesto legale italiano, può ridurre l’accuratezza delle analisi giuridiche e delle ricerche normative e giurisprudenziali.
Un altro rischio è costituito dall’ affidabilità dei contenuti generati: stiamo parlando delle cosiddette allucinazioni (hallucinations), ovvero la creazione di contenuti che appaiono reali ma che non hanno alcun riscontro reale. Ne sono un esempio gli oltre 20 casi registrati in Australia in cui l’uso dell’Intelligenza Artificiale ha portato a citazioni false o altri errori nelle memorie giudiziarie. (https://www.theguardian.com/australia-news/2025/aug/20/wa-lawyer-referred-to-regulator-after-preparing-documents-with-ai-generated-case-citations-that-did-not-exist-ntwnfb?utm_ )
Inoltre, l’uso dell’Intelligenza Artificiale pone anche questioni rilevanti in merito alla protezione dei dati personali e sulla salvaguardia delle informazioni confidenziali. C’è la possibilità infatti che i dati riservati inseriti come prompt vengano usati per l’addestramento dei modelli, con conseguenti potenziali fughe di informazioni.
Conclusione
L’Intelligenza Artificiale è ormai una componente essenziale del mondo Legal Tech e sta ridefinendo il metodo operativo dei professionisti del settore. Le soluzioni basate su IA possono essere un valido supporto alle attività operative, contribuendo ad aumentare efficienza e produttività, ma non possono rimpiazzare il giudizio critico né la responsabilità del professionista.